Lettrice affamata, divoratrice di emozioni, sognatrice inguaribile: in tutto questo riesce a essere anche mamma e moglie. Scopriamo di più su Giuditta Ross, autrice per l’editoria online con Triskell Edizioni, e sulla protagonista di una delle sue opere, coraggiosa e pronta ad affrontare la vita. E tutto quello che ciò comporta.
Sognatrice, lettrice, mamma e moglie: a tutto questo aggiungiamo un simpatico gatto. Come fa Giuditta a districarsi tra tutti gli impegni quotidiani e a essere proficua nella stesura delle sue opere?
Perché tralascio un sacco di cose che reputo meno importanti.
Tanto per cominciare non sono una maniaca dell’ordine o della pulizia. Faccio il minimo indispensabile e reputo pulire i vetri un crimine contro l’umanità (soprattutto se hai un gatto o una piccola umana con una predilezione per fare disegni sugli aloni di vapore…). Leggo nei ritagli di tempo, soprattutto mangiando, ho sempre un libro o il kindle con me. Ho una lunga pausa pranzo che mi permette di mettermi sotto con la stesura dei manoscritti e non guasta il supporto della tecnologia: mi è capitato di scrivere sul programma dello smartphone, in coda alla cassa o mentre aspetto alla posta. Quando la mia bimba esce da scuola, il tempo che ho è tutto per lei anche se, con l’andare degli anni, è diventata più autonoma e allora capita che possa rincorrere un’ispirazione improvvisa anche durante il pomeriggio. Al mattino lavoro in un negozio di ottica e può succedere, nei momenti morti o durante lavori meccanici (pensate a tenere pulite le lenti di centinaia di occhiali esposti…), che mi perda dietro qualche filo di trama cercando di tenerlo a mente il tempo necessario a metterlo su carta. Insomma sono perennemente con la testa sulle nuvole.
Ci sono priorità nella vita: la mia è essere serena e rendere serena la mia famiglia. Ciò accade quando posso scrivere.
Raccontaci un po’ del tuo percorso letterario e di come ti sei avvicinata al mondo dell’editoria online
Non ho mai pensato di poter essere un’autrice, ancor meno una scrittrice. È stato un processo del tutto casuale, una di quelle cose che succedono e alla fine non sei neppure tanto certa del perché. Ho cominciato a scrivere per diletto, condividendo quello che scrivevo con amiche conosciute in rete e che avevano le mie stesse passioni in termini di letture. Grazie a loro ho imparato a migliorarmi e a trovare il coraggio di scrivere qualche racconto da pubblicare gratuitamente per un pubblico appena più vasto. Raccontare storie è diventato un qualcosa di insopprimibile e loro erano lì a leggerle e a incoraggiarmi. Tutte loro erano scrittrici o collaboratrici per piccole case editrici, e quando ho terminato il mio primo romanzo hanno cominciato a insistere perché lo proponessi. Non mi sono mai chiesta a quale casa editrice online mandare il manoscritto. Sarebbe stato a una e una soltanto. Il libro è stato accettato da Triskell Edizioni e… eccomi qui.
Quanto di immaginazione e quanto di esperienza personale c’è nelle tue opere?
Alcune esperienze personali tendono a farti rinchiudere in mondi immaginari, lontani dalla realtà, quindi penso di poter dire che sono state le mie esperienze a suggerire tanto di quello che ho scritto. Che sia il mio amore per il fantasy o per le storie più romantiche, c’è moltissimo di me in quello che scrivo. In “Sotto il kilt…niente” racconto la storia di Amalia, una restauratrice italiana che si trasferisce in Scozia per lavorare nel Museo Nazionale e posso dire con sincerità che lei è un’emanazione di me. Lei è esattamente quello che avrei voluto essere io se avessi potuto mettere a frutto i miei studi e le mie aspirazioni. Credo che mescolare immaginazione, esperienze personali e desideri nascosti sia una delle componenti della scrittura.
Veniamo al tuo libro principale, “Sotto il kilt… niente”. La protagonista si trova di fronte a all’occasione della vita, a un’opportunità che si preannuncia irrinunciabile: ti sei mai trovata nei suoi stessi panni?
Credo che ci siano per tutti dei momenti cruciali nella vita, magari non così eclatanti ma sì, certo che mi ci sono trovata. Come scegliere di abbandonare qualche sogno apparentemente irrealizzabile per qualcosa di più tangibile: un lavoro sicuro, per esempio, a discapito di una carriera senza una sicurezza economica immediata. Un po’ lo stesso concetto al contrario se vogliamo, poi però è arrivata la possibilità concreta di pubblicare un libro. Un sogno che non immaginavo neppure di avere che è diventata una realtà realizzabile; e allora sì, mi si è prospettata l’occasione di vivere e veder vivere attraverso chi mi legge, tantissime possibilità. Un’opportunità irrinunciabile.
Non tutti hanno il coraggio per affrontare scelte e cambiamenti di vita così importanti. Qualcuno preferisce vivere nella sicurezza del presente, anche a fronte di una grave insoddisfazione. Cosa ne pensi?
A volte bisogna buttarsi, dicono. Ma buttarsi senza paracadute fa male, malissimo. Capisco e condivido le scelte ponderate. In genere non sono una che si getta a capofitto, un po’ l’ho fatto con la scrittura, avendo bene in mente però quelli che sono i miei limiti e le mie aspirazioni. Mettersi in gioco, vedere il proprio libro pubblicato è solo una parte, bellissima e emozionante, poi ci sono le critiche negative, le aspettative disilluse e un ambiente feroce che non mi sarei aspettata. Posso dire con tutta tranquillità di avere la testa sempre tra le nuvole ma i piedi ben piantati per terra.
Come tieni alimentato il tuo amore per la letteratura? E il tuo amore per la vita?
Apro gli occhi ogni giorno in una casa piena di libri in cui far crescere mia figlia, anche lei ama le storie e abbiamo cominciato a scriverne qualcuna insieme (ha sei anni e molte più aspirazioni di quante io abbia mai avuto.) Ho un marito incredibilmente paziente, che mi sostiene e si lamenta pochissimo. Ho una gatta dagli sguardi misteriosi da cui trarre ispirazione, tempo (preziosissimo tempo) e tanta immaginazione. A volte leggo ininterrottamente senza scrivere una riga, altre volte accade il contrario e passo periodi interi senza leggere una pagina. Ma non smetto mai di immaginare e dove la vita si mette di traverso posso sempre rifugiarmi altrove, nella mia mente.
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