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Anobii e GoodReads: quando i social incrementano la cultura libraria

I social network che svolgono un’importante funzione culturale: è il caso di Anobii e GoodReads

Passiamo tante ore sui social network: chi preferisce Facebook, chi adora Twitter, chi non può fare a meno di LinkedIn, chi è in dipendenza da Pinterest.

Al di là di ogni sfaccettatura e polemica sul “social life” e la tipologia del tempo speso su queste piattaforme, dobbiamo riconoscere un aspetto rilevante: i social network svolgono una profonda funzione culturale. O per lo meno alcuni di essi.

È il caso di Anobii e GoodReads, due social network per appassionati di libri che sicuramente molti di voi conoscono e hanno imparato ad apprezzare proprio per l’utilità di venire a conoscenza con nuovi libri. Ma procediamo con ordine.

anobiiAnobii e GoodReads: le principali funzionalità

Anobii e GoodReads svolgono il loro ruolo culturale lavorando su dinamiche social molto in voga (like, condivisioni etc) e utilizzando funzionalità comuni, tra cui:

  • Creare un profilo personale con l’elenco dei libri letti o quelli che si desidera leggere (utilissimo per non perdersi pezzi importanti!);
  • Recensire e votare i libri;
  • “Seguire” altri utenti e vedere cosa leggono;
  • Farsi consigliare dalla piattaforma, sulla base degli interessi personali, in merito a possibili libri che ci potrebbero piacere;
  • Aggiungere libri non ancora presenti nel database.

Queste sono solo alcune delle principali caratteristiche di Anobii e GoodReads: si potrebbe parlare per ore elencando nello specifico le possibilità che offrono, come la ricerca per generi, per autori, lo scambio di commenti con altri lettori, il link diretto ai principali store online per acquistare una copia del libro che si sta consultando.

Anobii e GoodReads: allargare gli orizzonti della propria conoscenza di librigoodreads

Uno dei meriti principali riconosciuti ad Anobii e a Goodreads da parte degli iscritti è proprio quello della funzione culturale e di allargamento della conoscenza in fattore di libri: un motivo più che valido per spendere dei minuti su questi social!

Questa funzione culturale si svolge principalmente attraverso tre modalità:

  • Controllo del profilo di amici per vedere cosa stanno leggendo;
  • Consiglio diretto di libri da parte di amici;
  • Suggerimento di libri da parte della piattaforma.

I due social network lavorano su algoritmi e su un complesso database fatto di tag, categorie, recensioni, votazioni etc, e sono in grado di analizzare le preferenze di lettura di ciascuno di noi per mostrarci libri affini per tema e argomento. L’obiettivo? Farci entrare in contatto con libri che ci possono interessare e con autori cui ci possiamo appassionare.

La lista desideri si rivela quindi fondamentale: tantissimi utenti la usano per ricordarsi di tutti i libri che vorrebbero leggere dopo aver un suggerimento o essere rimasti colpiti da una recensione e dalle votazioni di altri lettori.

Anobii e GoodReads: anche su mobile

Entrambi i social network sono presenti sui principali store mobile con delle app dedicate. Unica differenza: l’app di GoodReads vanta attualmente quasi 80.000 download su Android e ha in media 4 stelle come votazione. L’app di Anobii invece ha solo 2.200 download su Android, con votazioni scarse e funzionalità ristrette: il motivo è che Anobii è stato per molti mesi “abbandonato”, e solo 2 anni fa è stato acquistato da Mondadori che però a quanto pare sta tardando ad apportare cambiamenti decisivi, nonostante l’annuncio di rilancio dell’app nel febbraio 2016.

Gli utenti mobile di Anobii restano in attesa; nel frattempo, quanto sono stati o sono tuttora utili per voi Anobii e GoodReads?

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