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Editoria digitale per la scuola: un notevole risparmio?

L’uso di libri digitali nella scuola farebbe risparmiare le famiglie? 

Il mondo dell’editoria scolastica è talmente complesso e governato da regole e dinamiche a sé stanti che non desideriamo certo confinare questo argomento in un articolo. Vogliamo però avvicinarci al tema dell’editoria digitale per la scuola e capire se un più diffuso uso di ebook nelle classi aiuterebbe le famiglie ad alleggerire il costo dei libri di testo.

Editoria digitale per la scuola: era il 2014 e…

Nel 2014 sul mondo dell’editoria scolastica sono piombate grosse novità, tra cui tre molto rivoluzionarie per un settore in stasi da decenni:

  1. Abolizione dell’obbligo di adottare libri di carta;
  2. Possibilità per la scuola di produrre libri di testo in proprio, ma solo in formato digitale;
  3. Inserimento dell’obbligo di affiancamento per ciascun libro di un’edizione digitale.

Abolizione dell’obbligo di adottare libri di carta 

Pochi insegnanti hanno rinunciato ai libri di carta: comprensibile, visto che l’età media della nostra docenza è ancora alta.

Gli studenti, veri protagonisti del processo educativo, non hanno possibilità di scelta: sono gli intermediari (istituti scolastici e docenti) a scegliere per loro. Siamo convinti che tantissimi ragazzi oggi, che incarnano appieno il concetto di “nativi digitali”, preferirebbero usufruire di tablet e supporti elettronici, anziché portarsi appresso pesanti libri, oltretutto un onere non indifferente per la famiglia.

Produrre libri di testo in proprio in formato digitale 

Secondo le nuove norme ministeriali, le scuole possono produrre autonomamente libri in formato digitale, affidando l’elaborazione a un docente supervisore. L’opera richiede la collaborazione degli studenti e deve essere approvata dal Ministero, che può condividerla con tutte le scuole italiane.

C’è da chiedersi quanti docenti abbiano il tempo e il desiderio di cimentarsi in un così delicato compito, visto anche il problema del precariato e della mobilità.

Obbligo di edizione digitale per ciascun libro 

Questa è una nota dolente per gli editori. Ad esempio la Zanichelli nel 2014 ha investito nel digitale ben 5 milioni di euro (fonte: “Il business dei libri di scuola”), ma con scarsi recuperi: gli studenti che scaricano la versione digitale affiancata al libro sono ancora troppo pochi, meno del 10%. Quindi l’edizione digitale per gli editori è al momento solo un costo.

Editoria digitale per la scuola: segni di avvicinamento

Questi segnali denotano una cosa importante: il mercato dell’editoria scolastica italiana è consapevole di quale sia la direzione da assumere, anche sull’esempio di altri Paesi europei ed extra UE.

Che poi non tutte le scelte siano condivise e condivisibili, è più che lecito: i controsensi sono tanti – come ad esempio la fine del blocco del cambio di edizione ogni 5-6 anni, per cui ogni anno potenzialmente il docente può far cambiare il libro alle proprie classi – ed emerge sotto molti aspetti una cultura ancora troppo incentrata sul business, anziché sulle reali esigenze dei ragazzi e, soprattutto, delle tasche delle loro famiglie. Il mercato dell’usato pesa ancora molto, si stima attorno al 40%: segno che tante famiglie fanno fatica a sobbarcarsi i costi dei libri di testo. E alcuni decreti non vengono in aiuto.

L’apertura verso l’editoria digitale ha avuto inizio, ma la sua reale attuazione è ancora decisamente in sordina, anche avallata dalla polemica circa l’eccessivo uso di tablet e dispositivi elettronici da parte di giovani e giovanissimi.

Cosa dire? Le sfumature sono tante e le esigenze complesse e diverse. Forse è proprio la mentalità a dover cambiare… con la speranza che, in un futuro speriamo non troppo lontano, gli organi non decidano di “fare la cresta” anche sui libri digitali scolastici.

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